
Le cappelle
Le Cappelle del Sacro Monte di San Vivaldo risalgono agli inizi del 1500 e conservano al suo interno dei gruppi statuari di terracotta che rappresentano gli episodi della vita oltre che della Passione di Gesù Cristo.
A guidare la costruzione delle cappelle fu Fra Tommaso da Firenze, il quale passò molti anni a San Vivaldo per poi morire a Firenze nel 1534.
Fra Tommaso era stato, prima del 1500, in Oriente, nell'isola di Creta e in Terra Santa - luogo in cui i Francescani erano insediati fin dai tempi di San Francesco - dove conobbe Fra Bernardino Caimi, il francescano ideatore nel 1493 del Sacro Monte di Varallo Sesia in Piemonte.
Inizialmente, la grandiosa opera realizzata in circa 16 anni, comprendeva 25 cappelle, che col passare degli anni alcune andarono perdute a causa di un terreno umido e franoso, mentre altre vennero aggiunte, come la Cappella dell'Annunciazione, la fuga in Egitto e la Samaritana.
Le terrecotte che si trovano all'interno delle cappelle, vennero realizzate da vari artigiani - le cui botteghe, particolarmente diffuse all'epoca in Toscana come continuatori della famiglia della Robbia - di cui non conosciamo il nome, ma che avevano un diverso livello professionale che si può notare osservando alcuni particolari delle terracotte.
Nel corso dei secoli, le varie cappelle vennero affidate per la manutenzione e le riparazioni alle famiglie private, mentre altre sono andate perdute a causa dell'incuria e del terreno franoso.
Oggi sono sotto la Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, la quale ha curato l'ultimo restauro avvenuto tra il 1971 e il 1976.